Grazie al sigillo elettronico, è stato sperimentato per la prima volta in Italia nel porto di Livorno il “pre-clearing”, una procedura che velocizza i controlli doganali anticipandoli durante la navigazione.
LIVORNO. Nel porto di Livorno è stata sperimentata per la prima volta in Italia la velocizzazione delle procedure doganali sulle navi-traghetto: mai prima d’ora nel nostro Paese era stato testato il “pre-clearing”, che prevede lo sdoganamento delle merce durante la navigazione prima ancora di arrivare a banchina. È quel che è accaduto a una ro/ro della compagnia tunisina Cotunav, la Salambo, rappresentata dall’agenzia marittima Austral, e approdata al terminal Ltm alla calata Assab della Darsena n. 1.
La nuova procedura velocizza i tempi per la presentazione/accettazione delle dichiarazioni, spiegano dall’Authority e finora era stato sperimentato “solo sulle navi portacontainer”.
Questa semplificazione deriva dall’ “alleanza” che l’Authority ha stretto in questo campo con Agenzia delle Dogane e Capitaneria di Porto con la sperimentaazione di tecnologie avanzate in campo Rfid (identificazione a radiofrequenza) per “garantire la continuità del controllo sulla merce durante tutto il trasporto”.
Insomma, grazie a questa sorta di sigillo elettronico – segnalano da Palazzo Rosciano, sede dell’istituzione portuale – la merce trasportata sui camion imbarcati sulla nave Salambo, proveniente da Tunisi, è stata “controllata senza soluzione di continuità durante tutta la navigazione, dall’origine alla destinazione”. Il sigillo high tech è stato “applicato ai portelloni dei mezzi (auto, camion, etc) e ai container: a differenza di quello meccanico, il sigillo elettronico monitora ogni tipo di violazione”.
E’ stato il sistema Tpcs (Tuscan Port Community System) a permettere – viene ribadito – di “mettere in rete tutte queste informazioni” e consentire ai vari soggetti in campo di “vedere in tempo reale se ci siano state delle effrazioni durante il via vai della merce (merce rubata, portelloni aperti, etc)”.
L’Authority di Livorno canta vittoria per bocca di Antonella Querci, dirigente del settore sviluppo e innovazione: “Gli operatori e i terminalisti hanno condiviso l’obiettivo strategico di investire in servizi innovativi che rendono più sicuro e affidabile il nostro porto”. E parla esplicitamente di “un’occasione d’oro per lo scalo labronico e per tutta la comunità portuale”, visto che ora Livorno potrà farsi avanti come “porto di riferimento per i mercati del Nord Africa”.
Soddisfatto anche l’imprenditore Renzo Conti, presidente di Ltm: “Il test ha dato risultati positivi. E’ la prima volta che una sperimentazione simile viene fatta nel Mediterraneo e debbo dire che abbiamo saputo fare tutti assieme gioco di squadra per rendere il porto più competitivo. I tempi di sdoganamento si sono infatti ridotti notevolmente”.
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